Ho visto tanti gatti senza sorriso, ma un sorriso senza gatto mai

Che fatica!

A settembre mi sposo. Passetto dopo passetto stiam definendo ogni cosa, con una fatica mentale immensa da parte mia ed una quantità di pazienza tale che non so da dove sto sto attingendo.

A lui non interessa nulla di nulla, ma proprio niente, nemmeno il posto dove fare il pranzo. Ora,  sapevo di bel principio che buona parte dei preparativi avrei dovuto farli da me, so perfettamente che agli uomini in genere son cose che scocciano orrendamente, ma almeno un minimo speravo che collaborasse. E invece no, ogni passo è in salita, come me che un po’ spingo, un po’ tiro, e un po’ cerco di far finta di nulla. Purtroppo però ci sono alcune cose che materialmente non posso far da sola, tipo scegliere il luogo per il pranzo appunto. E questo, ovviamente, blocca altre cose a cascata, per esempio la stampa degli inviti e delle partecipazioni.

Da notare che non mi interessa di andare in giro per ristoranti di super lusso a chiedere informazioni, anzi. A me piacerebbe trovare una qualche osteria/agriturismo (dalle mie parti si chiamano osmize) dove fare un po’ di confusione assieme ai nostri amici. Saremo pochi tra l’altro, una trentina di persone, questo perchè non mi è mai interessato di avere un matrimonio principeso. Per dire, le partecipazioni ce le stampiamo da noi in casa. Non voglio certo lo sfarzo ed i lustrini, ma quello che faremo vorrei che fosse partecipato.

Mi dicono che questo per me dovrebbe essere un periodo magnifico, tutto pieno di gioia per i preparativi ed elettrizzante. Non lo è affatto, direi piuttosto il contrario. Lui ogni volta che accenno l’argomento cambia espressione e si incupisce o fa la faccia da vittima, sua madre da Natale che ha saputo del matrimonio ancora non ha fatto un commento che sia uno nè con me, nè con lui. Ma nemmeno in negativo. Si è limitata ad un “ah” quando lui l’ha comunicato dopo il pranzo natalizio e lì è finita. A sua nonna ancora non l’han proprio detto, ed alla domanda “scusa, quando pensi di comunicarlo a tua nonna che ci sposiamo?” la risposta (fresca di un’ora fa) è stata: “il giorno prima”.

Oggi eravamo a casa di sua nonna appunto, la quale ignara di tutto ha fatto un gran discorrere di che magnifica, enorme e spettacolare festa faranno per il matrimonio di mia cognata, quando sarà e se sarà. E io zitta che mangiavo bile. Poi arriva la vicina di casa per fare gli auguri, vicina con la quale sono un sacco in contatto e se la chiacchierano da sempre, e che io avevo sempre visto solo di passaggio. Bene, oggi ci presentiamo e quella se ne esordisce con “ah, la morosetta!”. Morosetta? E’ un’espressione che si usa per i quindicenni! Fra una settimana compio 35 anni, lui il mese prossimo 34, son 12 anni che stiam insieme, 11 che conviviamo e mi chiami morosetta? Ma dai su!

Insomma, sto vivendo questo periodo prematrimoniale cercando di non soccombere troppo, ma bene di certo non sto. Oscillo tra il sentirmi trasparente e la sensazione che qualcosa succederà a far saltare tutto quanto. Il lato postivo è che mangio pochissimo e quindi dimagrisco. In qualche modo si farà tutto, ma ho finito la riserva di energia per farmi scivolare le cose addosso e non so come ricarcarla. Sono stanca ed ho bisogno di conferme che non trovo.

E allora mi ripeto il mio mantra, sperando che funzioni: essere felici a volte è uno sforzo di volontà.

Commenti su: "Che fatica!" (22)

  1. Credo sia impossibile sottrarsi alle inevitabili “liturgie” del matrimonio… si possono ridurre, questo si. Comunque non prendertela, fatti forza, e organizza tutto come meglio piace a te!!
    Un grande in bocca al lupo…. (pensavo, francamente, che tu avessi qualche annetto in più… è un complimento, veh…)
    🙂

    • Ma no, infatti, le “liturgie” fan parte del pacchetto ed entro certi limiti son pure piacevoli. In qualche modo una si sente pure coccolata nei vari negozi di bomboniere, di vestiti da sposa, nei negozi di scarpe e via discorrendo…
      E ti dirò, questo matrimonio l’ho voluto e cercato talmente tanto che prendermela ed amaraggiarmi seriamente sarebbe proprio una stupidaggine! Era solo un piccolo sfogo, tenendo presente anche che sento tantissimo il cambio di stagione.
      Crepi il lupo!
      E poi via, son appena tornata dai festeggiamenti per il compleanno, son propri contenta!

  2. finalmente sono riuscita ad accedere al tuo blog! 🙂

    che tristezza pero leggere questo post! mi dispiace davvero tanto, l’unico consiglio che mi viene da darti pero è il solito: “parlarne” a costo di affrontare silenzi e facce da vittima!
    ok che per la comunità è la donna a occuparsi di certe cose ma credo che certe cose vadano fatte insieme, e soprattutto che ci si la voglia di farle insieme, come scegliere il posto dove mangiare! e poi non dirlo alla nonna o a vicini cosi intimi… che cavolo mi rappresenta? No No inaccettabile!!!! prendilo e fallo ragionare anche a costo di scatenare una bufera!!!
    abbraccio!

    • Innanzi tutto ben arrivata!
      Sai, io non credo affatto che debba esserci sempre la voglia di fare le cose assieme, specie per quelle diciamo istituzionali. So perfettamente che lui si scoccia infinitamente a far giri, domandare, muoversi. Tra l’altro detesta la maggior parte delle occasioni sociali, per cui per lui è più che altro un sacrificio. Questa cosa la comprendo e la rispetto, nel senso che ci son diverse cose che a me non piacciono e che fa lui da solo (in altri campi, ma il concetto è lo stesso). In questo caso specifico però da sola proprio non posso farle, perchè ci vuole la macchina, ed io non guido da anni: è una questione pratica. Ovviamente mi piacerebbe che la partecipazione fosse spontanea e sentita, ma così non è, e siccome non posso aprirgli la testa in due e metterci dentro quel che piace a me le soluzioni sono due: o mi adeguo al fatto che lui è così, o mi trovo un quasi marito nuovo.
      Parlare serve sempre, ed è una delle migliori medicine per evitare rotture ed incomprensioni, ed infatti noi parliamo un sacco, ma non c’è nulla da dire su questa cosa. Esattamente come per la questione nonna, che oggettivamente nel momento in cui verrà a sapere del matrimonio si produrrà in una serie infinita di sproloqui francamente insostenibili.
      Così da una parte c’è la razionalità di lui, e dall’altra la mia impulsività: con un po’ di esercizio si conciliano perfettamente. Ho imparato anche che “inaccetabili” sono altre questioni, e che per vivere bene in coppia è necessario che ciascuno dei due ceda qualcosa all’altro. Lui lo fa, io lo faccio, ed a parte stanchezze momentanee (ed in buona parte derivanti dal cambio di stagione, che per me è un dramma ogni anno) le cose filano via più che lisce e serene.
      Un bacio a te!

  3. non ti conosco. ti leggo per la prima volta.
    mi permetto di scriverti queste parole, conscia del fatto che di te non so nulla.
    in fondo ho letto solo un post e perdonami se questo commento ti infastidirà, ma mi viene spontanea una domanda…
    visti i presupposti, perché ti sposi?

    • La domanda è estremamente pertinente, e proprio per questo non mi infastisce affatto, anzi.
      La risposta è di una semplictà sorprendente: perchè lo amo, perchè è capace di rendermi felice, perchè dopo 12 anni continua a stupirmi, perchè da lui ho imparato ed imparo ogni giorno qualcosa di nuovo, perchè è la persona con la quale voglio trascorrere la mia vita.
      Non è perfetto, tutt’altro, ed a volte mi vien voglia di torcergli il collo, ma la realtà è che lo conosco come le mie tasche, difetti compresi. Li ho accettati quei difetti, cerco in qualche modo di smussare gli angoli, ma non lo voglio cambiare. Mi piace così com’è, testardaggine compresa.
      Penso che lo stare assieme sia una scelta che vien compiuta ogni giorno e la mia scelta è e rimane lui. Mi scopro innamorata più di quando l’ho conosciuto.
      Ecco, per tutto questo lo sposo.

  4. “Donne che amano troppo” di Robin Norwood. Una letta, così, a tempo perso, se ti va… te lo consiglio perchè l’ho trovato utile, scorrevole, e per un senso di solidarietà femminile che troppo spesso a volte si perde. Una buona giornata.

  5. Ehi, Alahambra
    Ci sono novita’ importanti qui.
    Non posso che incrociare le dita, dopo 12 anni e’ il coronamento di una storia assai lunga.
    Il matrimonio mio fu bellissimo e partecipato da entrambi ma poi, dopo 4 anni (era il decimo anno di convivenza) ando’ tutto a Patrasso.
    Tu conosci Alahambro e potrai capire o inuitre forse le cause della sua ricalcitranza.
    Certo che dispiace non poter prepare la festa in due.
    Le nozze sono una parte bella del matrimonio.

  6. La fortuna arride le … audaci.
    In qualche maniera sei stata con-vincente!

  7. In libro di Robin Norwood è un toccasana per l’anima.
    Spero che troverai il tempoper leggerlo in queste settimane.
    Grazia

    • Ecco, mi sono mangiata la risposta non so nemmeno come. Quanto odio essere imbranata!
      Prima che il mezzo meccanico mi tradisse, dicevo che ho spulciato in rete alla ricerca di indizi sul libro della Norwood, e quello che ho trovato non mi spinge affatto alla lettura. Mi sembra studiato per avere un’alta tiratura, commerciale insomma.
      Mi ispira molto poco.

  8. sul futuro sposo, non dico nulla perché non vi conosco. in genere però non sembrano, i futuri mariti, così disinteressati.
    per tua suocera invece ti suggerisco di ringraziare che se ne stia fuori: ho un sacco di amiche che hanno subito tutte le intromissioni (anche concrete!!) delle suocere, roba che se non hanno perso la testa, c’è mancato poco.
    a Samatorza ci sono un paio di agriturismi carini, uno è imbucato non so dove (non conosco bene la zona) e un altro è di strada ma davvero bello 🙂
    come sta procedendo, a distanza di qualche mese?

    • I futuri mariti che conosco io, quel che han fatto l’han fatto sbuffando e decisamente di malavoglia; il mio non fa eccezione, ma alla fin fine abbiam fatto praticamente tutto assieme. Da sola ho organizzato solamente le bomboniere e le partecipazioni, che tra l’altro devo ancora stampare e spedire. Su quello sono decisamente indietro.
      La questione suocera è spinosa, perchè se posso ringraziare per la non intromissione non posso farlo per il fatto che non le piaccio, non mi vuole nella famiglia, è contraria al matrimonio e a tratti mi rema pure contro. Pazienza, ma ringraziare anche no.
      L’agriturismo che avviamo scelto è a Sgonico: posto decisamente carino nel suo essere molto rustico, cibo buono ed abbondante, costo limitatissimo. E quando dico limitatissimo intendo 30 Euro bere escluso.
      Mancano meno di due mesi, ed è fatto più o meno tutto. Mancano le partecipazioni e la torta. Non male no?

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